Epica vittoria dell’U15 a Morrovalle dopo un tempo supplementare al cardiopalma

È difficile raccontare un’emozione. Non basterebbero Mogol e Battisti per descrivere quello che noi spettatori abbiamo vissuto dalle tribune della palestra di Morrovalle. Impossibile inoltre dire quello che hanno vissuto i ragazzi in campo. Se alla partita giocata punto punto per 45 minuti e risolta negli ultimi secondi, per fortuna a favore dei giallo blu fermani, si aggiunge la presenza inaspettata quanto graditissima di Irene Peroli che è voluta restare a fianco dei suoi ex compagni di squadra fino al suono della sirena finale nonostante fosse in partenza per Roma a giocare una partita sicuramente più importante di quella, allora per tutte queste emozioni vanno invocate le muse dei grandi poeti del passato, quelle dive che avendo “di stelle immortali aurea corona” hanno ispirato a cantare eroi e cavalieri, navigatori intrepidi e prodi combattenti.

Perché se non vi parlerò di donne, di amori e cortesie è certo di cavalier, armi e audaci imprese che devo cantarvi ma la voce è poca e dovrete scusarmi. Quelle che si sono affrontate oggi pomeriggio erano due delle tre squadre in testa alla classifica del campionato U15 silver. L’altra è lo Sprjtz di Polverigi. Imbattute entrambe prima dell’inizio della contesa non si giocavano solo la testa della classifica ma l’onore della sfida più impegnativa del campionato, quella dove chi vince può vantare la gloria del vincitore e chi ha perso covare la rabbia della rivincita fino alla partita di ritorno. La paura dei ragazzi del Basket Fermo aveva un nome e un cognome, Carlo Spernanzoni, il capitano de Il Ponte che lo scorso anno aveva rifilato cinque triple ai fermani e ben 37 punti totali senza comunque portare la sua squadra alla vittoria. Ebbene Spernanzoni è stato preso in custodia dal muro difensivo fermano e anche se ha segnato 14 punti e realizzato due triple possiamo dire che è stato contenuto nei giusti ranghi. Purtroppo i giallo blu fermani non si aspettavano che dietro il capitano ci fossero delle truppe, guidate da Tommaso Foresi,  agguerrite e per nulla intimorite che hanno preso in mano la squadra e lavorato ai fianchi la formazione ospite. Per tutto il primo tempo i padroni di casa hanno guidato il punteggio, anche se di pochissimi punti, e costretto i fermani ad inseguire costantemente.

Dato ora il giusto rilievo agli sconfitti è arrivato il tempo di lodare le gesta dei vincitori che hanno lottato su ogni palla, si sono arrampicati lassù sempre più in alto per prendere importanti rimbalzi, hanno rubato la sfera e creato innumerevoli contropiedi (non sempre, al dire il vero, vincenti), hanno messo su canestri dopo intricati passaggi e tagli, hanno sbagliato enormi quantità di tiri liberi ma messo a segno quelli fondamentali a fine partita, e quando ogni volta vedevano svanire il sacrificio del proprio lavoro dal canestro avversario ricominciavano da capo come se nulla fosse successo e si ributtavano a capofitto per una nuova impresa. Verrebbe da lodare le gesta degli eroi Tommaso Sandroni e Alessandro Quinzi, tra i migliori realizzatori dell’incontro, se le loro imprese non avessero preso spesso la piega dell’azione solitaria che magari in una chanson de geste ci starebbe anche bene ma in una partita di pallacanestro non tanto se si pensa a quello che avrebbero potuto costruire nel gioco di squadra se avessero scaricato la palla invece di incunearsi tra le braccia, i corpi e i piedi della difesa avversaria. Comunque sono stati loro a segnare tutti i punti del tempo supplementare, a prendere falli e, almeno in quel tempo aggiuntivo, realizzare anche i tiri liberi e portare la squadra alla vittoria.

Da sottolineare, poi, il solito ruolo fondamentale di Luca Sollini sotto canestro e nei rimbalzi. Peccato per i numerosi “passi” fischiati dagli arbitri e gli altrettanto numerosi “vanne pi’…” sussurrati dal lungo fermano. Come dimenticare Matteo Alessandrini, che partito da sesto uomo si è subito guadagnato il minutaggio pesante per le sue galoppate sulla fascia e la capacità di battere gli avversari nell’uno contro uno. Va evidenziato il lavoro sporco fatto oggi da Nicolò Cipriani ed Alessandro Tofoni, quello che non fa punti ma è necessario a non prenderne, a contenere gli avversari, ad impostare il gioco e fare da supporto sotto canestro, un lavoro da “mediani” si sarebbe detto in altro contesto sportivo. Poi è la volta dei ragazzi che hanno giocato meno ma non per questo il loro lavoro è stato meno importante: Alessandro Amici supporto fondamentale alle guardie fermane, Alfredo Marilungo, che il suo canestro quotidiano lo fa sempre, e poi Federico Cataldi che avendo segnato un solo punto in un tiro libero può vantare il merito di aver segnato quel punto senza il quale la squadra non avrebbe vinto, il punto “marginale” direbbero gli economisti, quello che misura il valore degli altri canestri. Ma non va dimenticato neanche Hassan Pignotti che se non è entrato in campo oggi ha sostenuto le gesta dei suoi compagni nel ruolo fondamentale del motivatore di spogliatoio.

E a proposito di motivatori, oltre al coach Marco Marilungo che ha rischiato l’infarto non solo per l’andamento della partita ma soprattutto per le urla che è stato costretto a tirare fuori quando i ragazzi in campo facevano esattamente il contrario delle sue indicazioni, come dimenticare la presenza a bordo campo di Irene, lo stimolo più forte alla vittoria dei ragazzi, quella che se avessero mollato sarebbe entrata in campo a prenderli a morsi e graffiate, sarebbe andata direttamente sulla luna a recuperare il senno perso dai sui ragazzi, quella a cui la vittoria è dedicata e che non si dimentichi che noi qui la aspettiamo, vincente e più forte di prima.

Ora verrebbe la voglia di andare a Polverigi sabato prossimo a vedere l’altro scontro epico tra le truppe dello Spritz di Polverigi e quelle del Ponte di Morrovalle. Ma noi ci accontenteremo di sostenere i nostri ragazzi domenica mattina al Coni di Fermo contro Il Picchio di Civitanova, in attesa di andare noi, sabato 14 a Polverigi e completare le campagne militari, sportivamente parlando, del girone d’andata.

Tabellino:

Il Ponte Morrovalle – Basket Fermo 63 – 64 d.t.s. (13-10, 29-28, 44-42, 55-55)

Il Ponte Morrovalle: Spernanzoni (cap.) 14, Buccolini n.e., D’Ottavio, Nicolella n.e., Dichiara 7, Foresi 17, Pandolfi 7, Tiburzi 2, Armini 12, Basso n.e., Temperini, Rastelli 4. All.re Cececotto

Basket Fermo: Pignotti n.e., Alessandrini 10, Cipriani 4, Sollini 14, Tofoni (cap.), Cataldi 1, Marilungo 2, Amici, Sandroni 17, Quinzi 16. All.re Marilungo

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